Il progetto Life ClimAction ha l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, amministrazioni e imprese sugli effetti dei cambiamenti climatici e diffondere una corretta informazione sulle possibilità e gli strumenti per contrastarli, a partire dalla transizione energetica per ridurre l’inquinamento e contribuire all’indipendenza energetica del Paese dalle fonti fossili e inquinanti, come carbone, gas e petrolio.
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Il progetto vuole stimolare la partecipazione alla sfida del cambiamento promuovendo azioni concrete e replicando buone pratiche già sperimentate in Italia e in altri paesi europei per fronteggiare l’emergenza climatica.
Il clima del Pianeta sta cambiando e questi cambiamenti riguardano tutte le regioni del mondo. Le calotte polari si sciolgono e cresce il livello dei mari. In alcune regioni i fenomeni meteorologici estremi e le precipitazioni sono sempre più diffusi, mentre altre sono colpite da siccità e ondate di calore senza precedenti. La situazione dell’Europa è particolarmente seria.
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Il Mediterraneo rappresenta un hot spot del cambiamento climatico, perché per questa area geografica è previsto un riscaldamento del 20% superiore all’incremento medio globale e una riduzione delle precipitazioni. Tra i territori del Mediterraneo, l’Italia è il Paese più esposto agli effetti dei cambiamenti climatici e senza una gestione integrata dei rischi, nonché una visione articolata delle soluzioni di mitigazione o adattamento in grado di limitarne gli impatti, potrebbe diventare, entro la fine del secolo, un Paese difficilmente vivibile ed economicamente instabile. Basti pensare che dal 2010 ad oggi sono stati registrati ben 643 Comuni colpiti da 1200 eventi climatici estremi, per una media di oltre 100 eventi l’anno.
L’ultimo Rapporto del Centro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici sul Rischio Climatico in Italia documenta, in particolare, che entro il 2100 la temperatura – analizzata per diversi scenari sia su valori medi sia su valori estremi – potrebbe aumentare fino a 5°C rispetto al periodo 1981-2010, con la crescita esponenziale di eventi estremi e una perdita economica calcolata fino all’8% del PIL pro-capite.
Questi dati confermano l’urgenza di sostenere e favorire una radicale conversione ecologica dei nostri modelli di produzione e di consumo, in coerenza tanto delle prescrizioni e ambizioni dei progetti comunitari del Green Deal e del Recovery Fund quanto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Proprio per cercare di dare risposte concrete all’emergenza climatica l’UE ha lanciato il Green Deal Europeo, una nuova strategia di crescita che sostiene la transizione verso una società equa e prospera, capace di reagire alle sfide legate ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale migliorando la qualità della vita delle generazioni presenti e future.
Poiché questa transizione determinerà cambiamenti sostanziali, la partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale affinché le politiche siano condivise e possano funzionare. È necessario un nuovo patto che riunisca i cittadini, le autorità nazionali, regionali, locali, la società civile e le imprese, in stretta collaborazione con le istituzioni e gli organi consultivi dell’Unione Europea. La partecipazione e l’impegno dei diversi portatori d’interesse sono quindi fondamentali per il successo del Green Deal Europeo.